Assenteismo e doppio lavoro? Il datore di lavoro può avvalersi della collaborazione di un'agenzia investigativa per accertare che i propri dipendenti, durante il normale orario di lavoro o in malattia, non compiano attività che sono in contrasto con la legge o i patti contrattuali
Un argomento sempre attuale è quello dell’assenteismo, ovvero l’assenza del dipendente dal posto di lavoro per un periodo più o meno prolungato, per propria volontà o per cause non giustificate.
Le cause che portano a tale comportamento sono varie, da un cattivo clima lavorativo con i colleghi o con i capi, a un sovraccarico di lavoro che rappresenta una fonte di stress per il dipendente; queste ed altre motivazioni, spesso molto più futili, portano ad assentarsi dal proprio lavoro dichiarando uno stato di malattia fittizio.
Accade spesso che lo stato di malattia dichiarato serva invece a poter sostenere una seconda attività lavorativa, si parla in questo caso del cosiddetto doppio lavoro.
Tutti i dipendenti hanno dei diritti tutelati dal contratto di lavoro e dallo Statuto dei lavoratori, indubbiamente potersi assentare in caso di malattia rientra tra questi, tuttavia, l’utilizzo inappropriato di questo diritto e l’approfittarsi della tutela che, azienda da un lato ed Istituti Previdenziali dall’altro garantiscono in questi casi, ha delle ripercussioni negative a livello economico, ma anche sociale.
Verificare l’attendibilità di un lavoratore, soprattutto nei casi di assenza prolungata, è in primis una tutela per l’azienda, ma lo è anche per tutta la collettività che si sacrifica per mantenere un costoso sistema di welfare, del quale, alcuni usufruiscono ingiustamente, riducendone le già scarse risorse a disposizione.
Come controllare l'assenteismo sul posto di lavoro
L’articolo nr. 5 dello Statuto dei lavoratori disciplina gli accertamenti sanitari, stabilendo che il datore di lavoro può svolgere dei controlli sulle assenze dei propri dipendenti.
Secondo la legge, sia il datore di lavoro che l’Inps hanno facoltà di richiedere la cosiddetta visita fiscale, per controllare l’effettivo stato di salute del dipendente che si dichiari malato, in tal caso, quest’ultimo ha l’obbligo di consentire il controllo, rendendosi reperibile al proprio domicilio in determinati orari, per tutta la durata della malattia.
Lo strumento della visita fiscale si è dimostrato negli ultimi tempi inadeguato, poiché a causa dell’esponenziale aumento del fenomeno dell’assenteismo, gli istituti previdenziali non dispongono più delle risorse necessarie per applicare tale controllo.
Per questo, oltre ai servizi ispettivi degli istituti previdenziali, il datore di lavoro può avvalersi della collaborazione di un’agenzia investigativa, possibilità quest’ultima, garantita anche dalla normativa sulla privacy.
Le indagini svolte dalla nostra agenzia avranno l’obiettivo di accertare se, durante il periodo di malattia, anche al di fuori dell’orario di visita, il dipendente presti altra attività lavorativa o compia delle attività che ritardino la guarigione o che con essa siano in completo contrasto (come possono essere ad esempio le attività sportive).
Quanto accertato, sarà debitamente documentato e fornirà al datore di lavoro le prove che autorizzino il licenziamento per giusta causa.