Il Garante per la privacy, ha emesso cinque provvedimenti per la tutela delle potenziali vittime di questo reato.
Buona notizia su questa tematica, balzata agli onori delle cronache negli ultimi tempi. Il garante per la protezione dei dati personali, con un’ azione preventiva, ha emesso i primi cinque i primi cinque provvedimenti ingiuntivi, in via d'urgenza a Facebook, Instagram e Google affinché avviino immediatamente tutte le misure necessarie ad impedire la diffusione sulle relative piattaforme del materiale (video, foto) segnalato all'Ufficio del garante da alcune persone che ne temevano la messa on line.
Il Revenge Porn e, più in generale, il fenomeno della pornografia non consensuale, consiste nella diffusione di immagini pornografiche o sessualmente esplicite a scopo vendicativo (ad esempio per "punire" l'ex partner che ha deciso di porre fine ad una relazione) o per denigrare pubblicamente, bullizzare e molestare la persona cui si riferiscono.
Saranno le autorità a ricevere segnalazioni da parte di chiunque (compresi i minori con più di quattordici anni) abbia un fondato motivo di ritenere che registrazioni audio, video, foto a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano possano essere pubblicati sulle piattaforme digitali, senza il suo consenso. Una volta ricevuta la segnalazione il Garante dovrà attivarsi tempestivamente per disporre il blocco preventivo nei confronti delle piattaforme indicate dal segnalante (di regola, attraverso l'implementazione di specifiche tecnologie, quali ad es. codici hash).
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