Se è vero che tradire non è reato, non lo può essere nemmeno il comportamento di chi è causa del tradimento. L'amante non può essere denunciato se non in un caso: quando entra nella casa coniugale. In tal caso si configura il reato di violazione di domicilio. È quanto chiarito dalla Corte di Appello di Cagliari. E c'è di più: secondo una pronuncia della Cassazione del 2017, se la moglie lo sa ed è costretta a subire le corna in casa propria, ad essere querelabile è anche il marito per maltrattamenti in famiglia. Dunque, a determinate condizioni fare l'amante di persone sposate è reato e comporta il rischio di un procedimento penale. Procedimento però che è subordinato al fatto che il coniuge tradito lo venga a sapere, trattandosi di reato – quello di violazione di domicilio – perseguibile a querela di parte. Mentre, nel caso di maltrattamenti in famiglia il reato è procedibile anche d'ufficio.
Se l'amante entra in casa.
Secondo i giudici sardi, costituisce violazione di domicilio l'introduzione di un estraneo nella casa coniugale con il consenso di uno solo dei coniugi al fine di avere rapporti carnali con quest'ultimo.
Cosa rischia l'amante?
Il carcere fino a tre anni. Questa è infatti la pena prevista dal codice penale per chiunque si introduce nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Se l'episodio si è verificato una sola volta si può ottenere il "perdono" per la tenuità del fatto: il procedimento penale viene archiviato e resta sporca la fedina penale. Ma se il misfatto si consuma più volte, non è più possibile il trattamento di favore.
Il reato scatta per il solo fatto che l'amante entra nella casa coniugale, a prescindere poi dal fatto che il rapporto sessuale venga consumato o meno.
Cosa rischia il coniuge?
Sebbene possa sembrare paradossale, il coniuge traditore rischia molto meno dell'amante. Egli subirà infatti la separazione con l'addebito: una conseguenza non di tipo penale, ma solo civile. In termini pratici significa questo: che se il suo reddito è più basso dell'ex non può pretendere il mantenimento. Viceversa, se è più alto, il mantenimento sarebbe scattato comunque, anche in assenza di infedeltà.
Il coniuge tradito potrebbe anche chiedere il risarcimento del danno se dimostra che la violazione dell'obbligo della fedeltà è avvenuta con modalità particolarmente lesive della propria reputazione (e tale potrebbe essere proprio il caso dell'amante costantemente "ospitato" sul letto coniugale).
Come fare a provare che l'amante è entrato in casa?
C'è sicuramente la prova testimoniale del vicino che ha visto l'estraneo bussare al campanello e, non contento di ciò, ha origliato da dietro la porta o dal muro, sentendo distintamente i mugugni dell'amplesso. Le sue dichiarazioni potrebbero inchiodare l'amante.
Qualcuno si avvale dell'investigatore privato. Ma questi non può spingersi sino a filmare il rapporto sessuale avvenuto dentro casa. Diversamente il suo comportamento costituisce reato di illecita interferenza nella vita privata altrui. Tale è stato il chiarimento fornito più volte dalla Suprema Corte.
Se il coniuge tradito lo sa.
Se, come abbiamo detto, in caso di violazione di domicilio all'insaputa del coniuge tradito a rischiare è solo l'amante, nel caso in cui ciò avviene alla luce del sole, per costrizione operata dal coniuge infedele, a rischiare un procedimento penale è anche quest'ultimo. Si tratta, infatti, di un evidente maltrattamento familiare perché nessuno – a meno che non sia costretto fisicamente o moralmente – accetterebbe una situazione del genere. E in tal caso la pena prevista è la reclusione da 1 a 5 anni, a seconda della gravità della condotta.
Fonte "https://www.laleggepertutti.it/"
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