È stata arrestata a Genova la quarantenne russa dopo anni di indagini che l’hanno vista coinvolta in numerose truffe informatiche. La donna, laureata in ingegneria informatica ha raggirato pensionati, gioiellieri, titolari di boutique e prestigiose enoteche. Di giorno madre affettuosa, tutte le mattina portava a scuola le sue figlie e le andava a riprendere nel pomeriggio, di notte si trasformava orchestrando tramite computer imbrogli online di ogni genere, derubando identità o utilizzando documenti falsi.
Prima di trasferirsi in Liguria la donna era stata coinvolta, sempre in Italia, in altre indagini riguardanti raggiri sul web, facendo poi perdere le sue tracce agli investigatori che le stavano dietro. Riusciva a rivolgersi ad alcune banche online svizzere ottenendo documenti ai quali poi intestava carte di credito. Tra le generalità fittizie usate da Natalia anche nomi dello spettacolo come Roberto Bolle, Malika Ayane e Nina Zilli. Poi sui siti online faceva razzia di costosi capi d'abbigliamento, gioielli e champagne. Il ritiro degli oggetti, mai pagati, erano fissati in punti sempre diversi, da bar a tabaccherie di Genova e zone limitrofe.
Nel mandato di arresto compaiono reati come frode informatica, ricettazione e riciclaggio. Natalia utilizzava il classico “phishing” – l’invio di e-mail apparente di istituti finanziari - tramite il quale riusciva ad intrufolarsi e a svuotare i conti correnti di chi cadeva nella trappola. Gli investigatori che le stavano dietro da circa due anni hanno rinvenuto somme da capogiro come 600 mila euro, che l’abile ladra aveva prontamente reinvestito nelle criptovalute del dark web oltre che decine di documenti di identità, oggetti preziosi e centinaia di carte di credito.
Le figlie della donna sono state trasferite in un centro protetto e la donna arrestata mentre si trovava nella sua abitazione nella zona del Porto Vecchio.
Torna indietro