Il tradimento in costanza di matrimonio comporta una violazione delle regole di quest’ultimo. Una comprovata infedeltà dà la possibilità al coniuge tradito di richiedere in fase di separazione l’assegno di mantenimento o di rivendicare i diritti di eredità.
Solo nel caso in cui l’infedeltà non dovesse risultare la causa della fine del matrimonio, ma una conseguenza ad una crisi già in atto, i coniugi non potrebbero ricorrere a richieste di addebito.
L’adulterio può essere dimostrato tramite testimonianze o fotografie da parte del detective privato (in possesso di licenzia prefettizia), anche nel caso in cui tali immagini non dimostrerebbero l’effettivo rapporto fisico tra due amanti; potrebbe bastare semplicemente immortalare una certa intimità e/o confidenza tra i due.
Questo è quanto stabilito dai giudici della Corte di Cassazione (n. 4899/20 del 24.02.2020) che hanno dichiarato che la dimostrazione della violazione del dovere di fedeltà può desumersi anche da foto che mostrano il coniuge «in un atteggiamento di intimità» con un’altra persona. Tale comportamento, «secondo la comune esperienza, induce a presumere l’esistenza tra i due di una relazione extraconiugale».
Tutte le foto scattate in spazi pubblici sono ammesse, comprese quelle scattate all’interno di un’automobile. Potrebbero quindi essere utilizzate all’interno del procedimento civile nella causa di separazione per ottenere l’addebito.
Torna indietro