Più note, fino a qualche anno fa, come perizie calligrafiche, le perizie grafologiche e le consulenze tecniche grafologiche, sono richieste per verificare l’autenticità o la falsità della scrittura. Sono uno strumento di grande importanza nel percorso dell’indagine giudiziaria, che può essere d’aiuto al Giudice, come alle parti, per riuscire a portare alla luce la verità.
Si ricorre al perito grafologico se in fase processuale si assiste a posizioni totalmente opposte fra le parti: chi sostiene l’autenticità di una scrittura e chi, invece, sostiene che la firma sia apocrifa. Spesso in ballo vi sono interessi economici, come accade nei casi di anonimografia, e interessi personali, in cui la propria immagine risulta minacciata.
CTU è l’acronimo di Consulente Tecnico d’Ufficio e si riferisce a quella figura di perito che lavora al fianco del Giudice (art. 61 del Codice di Procedura Civile) e presta la sua opera di consulenza sulla base di precise competenze stabilite dal Codice di Procedura Civile. Il CTU collabora con il Giudice che gli ha conferito l’incarico in un clima di assoluta fiducia e cooperazione. Il Giudice, infatti, dopo aver elaborato alcuni quesiti utili a chiarire le posizioni delle parti, li sottopone al CTU che ha il compito di rispondere a tali quesiti in maniera precisa e dettagliata attraverso un elaborato definito appunto: Consulenza Tecnica d’Ufficio.
Il ruolo del CTP (acronimo di Consulente Tecnico di Parte) è invece quello di prestare la propria opera di consulenza, non tanto per il Giudice, ma per le parti in causa.
Sarà ognuna delle parti in causa a decidere a quale libero professionista conferire l’incarico peritale che dovrà affiancare il consulente d’ufficio e, per mezzo delle proprie conoscenze ed esperienze in un determinato settore tecnico, potrà sostenere o criticare le osservazioni da lui fornite. Di qualsiasi natura sia il caso in cui viene richiesto l’intervento del CTU, il suo compito è comunque quello di tutelare il contraddittorio tra le parti. Da un’accurata analisi delle consulenze fornite dal CTU avrà luogo la sentenza emessa dal Giudice.
Il consulente tecnico grafologo basa la sua osservazione sulla personalità grafica, ovvero su elementi dinamici della scrittura, che spesso l’occhio inesperto non è in grado di cogliere. Una delle maggiori difficoltà, soprattutto nel caso di testamenti che risalgono a molti anni addietro, è il reperimento delle scritture comparative, ovvero di firme e scritture che appartengano al testatore da utilizzare per il raffronto, possibilmente in atti pubblici (come, ad esempio, i contratti depositati presso i notai o gli archivi notarili). La situazione ideale è quella che mette a disposizione del perito grafologo molte comparative, possibilmente coeve.
I documenti che più risultano essere oggetto di controversie sono i testamenti, seguiti da quelli che riguardano l’ambito finanziario, relativamente alla falsità o autenticità di assegni, contratti assicurativi o bancari, ma anche contratti edilizi, cambiali e scritture private. Gli elementi di falsità possono riguardare anche le carte intestate, gli inchiostri, le manomissioni o le abrasioni, le alterazioni etc. Vi sono molti altri ambiti in cui la consulenza peritale grafologica può essere necessaria, come il caso di lettere anonime e minatorie, scritte apposte sui muri o sugli oggetti.
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