La sentenza n. 21926/19 della Corte di Cassazione mette fine al confronto giudiziario tra Silvio Berlusconi e l’ex moglie Veronica Lario, avvenuto in seguito alla fine del loro matrimonio. I giudici hanno confermato quanto precedentemente stabilito dalla Corte d’Appello di Milano.
LA VICENDA
Dopo lo scioglimento del matrimonio, il Tribunale di Monza aveva riconosciuto alla Lario un assegno divorzile pari a 1,4 milioni di euro mensili, importo poi azzerato dai giudici del gravame secondo i quali l'ex moglie di Berlusconi poteva contare su un cospicuo patrimonio "costituito integralmente dall'ex coniuge nel corso del quasi ventennale matrimonio", senza considerare anche la capacità della donna di produrre reddito, "sia per le ingenti somme di danaro che l'ex coniuge le ha corrisposto, sia per le proprietà immobiliari di cui è titolare". Oltre ai beni immobiliari la Corte d’Appello ha menzionato anche i numerosi gioielli che la donna avrebbe ricevuto in dono dall’ex marito durante la loro relazione, il cui valore è stato stimato in decine di milioni di euro. Quindi per i giudici la Lario avrebbe potuto contare su un tenore di vita molto alto anche dopo lo scioglimento del matrimonio.
ADDIO TENORE DI VITA
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 11504/17, ha modificato il criterio attributivo dell’assegno di divorzio, sostituendo il tenore di vita endoconiugale con il parametro della mancanza di autosufficienza economica del richiedente. Nel caso specifico, la situazione della Lario è stata ritenuta dai giudici della Corte territoriale di “benessere economico tale da consentire un tenore di vita elevatissimo, sia che si faccia riferimento al nuovo criterio che al presedente”, tenendo conto anche del fatto che il complessivo patrimonio della donna è stato "costituito dal marito", secondo la Corte d'Appello, proprio allo scopo di preservarle e garantirle anche per il futuro le aspettative maturate. La donna è stata quindi obbligata a restituire all’ex marito oltre 45 milioni di euro oltre gli interessi, che le erano stati dati da marzo del 2014.
IL RICORSO IN CASSAZIONE
La Lario ha impugnato la sentenza in Cassazione, come estremo tentativo di modificare l’esito della vicenda. Tuttavia la Corte, pronunciatasi il 30 agosto 2019, ha respinto integralmente il ricorso ritenendo che Berlusconi avesse assolto ampiamente ai proprio obblighi di assistenza economica.
Torna indietro